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XIV.
Tristo a colui, che in promissione spera,
Però che perde il tempo e l’aspettare:
Tristo a colui, che si crede acquistare
Per altrui mani alcuna cosa intera:
Tristo a colui, che non ha tanta cera,
Che al suo bisógno possa suggellare:
Tristo a colui, che si crede imboccare
Per altrui man; quest’è pur cosa vera:
Tristo a colui ch’è quel, che non s’ingegna
D’aver da se di quel, che li bisogna,
Per non venire a man d’alcun, che sdegna:
Tristo a colui ch’è quel, che per vergogna
Ripiega e non dirizza la sua insegna
Per seguitare e aver quel, ch’egli agogna.
Amico, fa che pogna
Qui la tua mente, e non mi far distendere
Più nel parlar, che tu puoi ben comprendere.