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Cod. I. IX. 18 della Senese, car. 117.
Cod. I. VIII. 36 della Senese, car. 73.
Cod. 1088 della Riccardiana, car. 59.
Cod. 1103 della Riccardiana, car. 50.
Cod. 47. plut. 90 inf. della Laurenziana, car. 117.

Sonetto di messer Benuccio Salimbeni.

     Quanto si può, si de’ sanza disnore
A se ed a sua parte ed a sua terra,
A dritto o a torto, fuggir l’altrui guerra,
Perchè fa servo de’ servi il signore.

     Ma quando il senno non vince l’errore.
Forse ch’è senno errar contra chi erra;
Che chi pur fugge, e chi pur porta serra,
Raccende più l’effrenato furore.

     Il troppo sofferir cresce baldanza
Alla disordinata volontate,
E dà materia a ingiuriar buon’usanza.

     Sicchè talora è di necessitate
Volgere il viso contra l’arroganza,
E secondo danar render derrate.