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Et se ’l buon pecca spesse fiate avviene,
Ch’à purgazion nel tribolar compita
D’ognie cosa fallita
Et poi possiede glorïa eternale6.

     Altra ragion c’è forte
Che ne ’nduce a passare
Et con pace portare
Le cose avverse, e l’esser tribuloso.
Se dio sostenne morte
E visse in tribulare
Per noi altri salvare
Mal’è disposto chi vuol pur riposo.
Se hom, non dio, per alcun sostenesse7
Non dico morte, ma stare in pregione8
Chi ne fusse cagione
Se non dolesse terria mala via.
Dunque vie più chi ben pensar volesse
Che dio signor sostenne passïone
Per nostra redenzione
Dovria doler e pianger notte e dia.

     L’avversità è freno
D’ogni lasciva cosa,
Perchè chi troppo posa
Sovente pensa disonesto e vano.
Chi pur tempo ha sereno
La cosa dilettosa
Gli par talor noiosa