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CANZONE DECIMAQUINTA
Che le richezze non fanno l’uomo beato.1
Esser credea beato
L’ôm che tesoro avesse,
O che fornir potesse2
Suo disiar nella presente vita.
Ora ho il pensier cangiato
Che a qual io ben volesse
Già non credo ch’i’ desse
S’io avessi di tesor balia compita.
Che è tesor nell’ômo altro che vento
Che alto il fa montar superbïendo
Et poi, voler seguendo,
Dallo razïonal cessare stile?
Qual più à d’esso men vive contento3.
Dunque che move l’ôm tesor cherendo4?
Quel che l’ôm chere, avendo,
Sovente compra caro e vende vile.