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68 ii - i rimatori lucchesi

lo tempo, ch’è passato,
di quelle, c’han diporto
di core innamorato,
30che non degia esser morto
chi di bon cor è amato.
Voi, pulzelle,
novelle,
si belle,
35issa vo’ intendete;
maritate,
ch’amate
i state
lungamente séte;
40dalli amanti
davanti
cotanti
più non v’atenete.
Rendete le fortesse,
45che noi vegnàn per esse:
non state più in duresse.
Che l’altesse
son duresse,
che voi dimostrate;
50e feresse
e crudellesse,
quando disdegnate.
Se paresse
a voi stesse,
55or non v’amantate;
e vivete — in allegranza
e compiete — la speranza
di color, che n’han fidanza,
per l’altèra — primavera;
60che ’l tempo è gaudente,
e la spera — e la céra
chiara de la gente.