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64 ii - i rimatori lucchesi

Cogli Sguardi m’iia conquiso,
parlando ond’io mi doglio,
lasso! quando m’ebe priso;
or mi va menando orgoglio.
25Adunque partir mi voglio
d’Amore e di suo servire
e de li falsi riguardi,
e fare ciò ch’io non soglio
mantenire
30per quella, che tuto m’ardi.
Ben me ne voria partire
s’unque lo potesse fare;
m’adoblaran li martire,
non ne poria in ciò campare.
35Adunqua mi conven stare
a la sua dolze speranza
e non essere argoglioso,
ma tutor merzé chiamare:
forse ne vera pietanza
40quella, c’ha’l viso amoroso.
Canzonetta dolze e fina,
va’, saluta la più gente;
vann’a quella, ch’è regina
di tuti gl’insegnamente.
45Da mia parte t’apresente,
e si le chiama merzide
che non degia più sofrire
ch’io patisca esti tormente:
ca rimembrando m’auzide
50e d’amor mi fa languire.