da poi che ’nsieme
son d’una speme
e d’un volere e d’uno intendimento? —
Però che son du’ cose 15in un voler conchiose:
dal piacer véne
in prima ’l bene,
und’onor cresce, ch’è suo compimento.
In prima che ’l piacere 20è l’obedire,
unde ’l servire
si move ogna stagione;
e non è alcun savere
da più saglire 25sensa’l sufrire
per nessuna cagione.
Che ’l sofferire è tale,
e tanto monta e vale,
che fa compire 30ogni volire
e d’ogni bene è somma e sentensa.
Chi non è sofferente
non può esser piacente,
né può montare 35in grande affare.
Cotanto vien da fina canoscensa!
Cannoscensa si move
da senno intero,
comò dal cero, 40quand’arde, lo sprendore,
e tutte cose nòve
di stato altèro
di le’ nascerò
e nasceno a tutt’ore. 45A la sua signoria
si regge cortezia,