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x - lotto di ser dato 217

la noi’ multiplicare,
ch’ai corpo darci nullo non poria,
50e a l’alma bailia
ha tolto: che del mal far penitenza
non pònno aver, ben c’è gran cordoglienza.
E siam sotto signoria si spietosa,
che già nulla pietà di lor non vene
55for’con di gente d’altro intendimento:
s’alcun l’avesse in cor, mostrar non l’osa;
ma quell ’è leal detto che mantene
suo dire e opra a nostro increscimento.
Molto piò spiacimento
60aven che lingua non porca contare,
e vedenci fallare
parenti, amici e mettere ’n obria.
Est’è la malatia,
di che fatt’ho compianto: gran fallenza
65fan quei che ’n ciò potrèno dar guirenza.
A Pisa, meo lamento,
nostri tormenti deggi divisare:
per volere acquistare
e mantenere onore e signoria
70aven’tal cortesia.
Consiglio ben chi di servirla ha ’ntenza,
guardisi non cadere a tal perdenza.