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x - lotto di ser dato 215

55volendo tutte dire
le virtù ch’hai! vostro core fornito.
Però molt’ho fallito
a cominciar, poi non so far finita;
ma par che mi dia vita
60che ’l saggio conta a voglia operazione.
Fior d’ogni ben, com’è conto di sovra,
poi v’addorna di tante vertù Deo,
che tutt’altre passate, al parer meo,
pietà aggiate che per me il s’approva
65e mettetela in ovra
ver’me, che tuttor so stato gecchito
di voi seguir, né quito
di voi cred’esser mai, vivo né morto.
Unde ’l vostro conforto
70dimando che spandiate sovra mene,
che alcun altro bene
non m’ha savor per nessuna cagione.

II

Si lamenta della sua infelice vita e soprattutto di essere abbandonato
dalle persone più care.

De la fera infertà e angosciosa
radicata in diverse e forte pene,
la qual dentro e dintorn’al meo cor sento,
cura tal voi’ pigliar per dilettosa,
5qual fa lo ’nfermo, quando ’l gran mal mene,
che si compiange del suo sentimento,
e par ch’alleggiamento
alcun li sia, ed eo simil voi’ fare;
le doglie dimostrare,
io ch’eo sofferò con grande compagnia,
in compianto vorria.