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210 | iii - i rimatori pisani |
2.
Risposta di Bacciarone
Nel dolore l’uomo impara a soffrire,
e nelle prosperità apprende ad esserne grato a Dio.
Chi nel dolore ha bona sofferenza,
vera prudenza — regna in tale core
ed in prosperitate canoscenza
che tal sentenza — vegna dal Signore.
Di tali si pò dir fòr di temenza,
a mia parvenza, — ch’è per lor migliore
ciò che avène, bon over doglienza:
e chi ben pensa — no i’ parrà errore.
Che se piacere avèn lor, hanne gioia
e de la noia — dánsi pace ’ntera:
und’han lumera — e fuggon maggior pene.
Ma quei, ch’orgoglio e baldanz’hano croia,
e volno moia — umilitate vera,
la lor mainera — contrar’è di bene.
II
1.
A Bacciarone di messer Bacone
Perché il peccato sia più amato che fare e dire il bene.
Aldendo dire l’altèro valore,
che ’n vostro core — regna a compimento,
distringemi d’averne acontamento
per dicimento — o per altro labore.