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iii - panuccio del bagno | 179 |
XX
Ogni sua volontá, ogni diletto è in piacere a lei.
Sovrapiagente mia gioia gioiosa
e nova vita senza cui son morto,
passato ho ’l mar di mia vita angosciosa,
e te eletta sola ho per mio porto:
e ho fermato in te tutta mia posa,
et se’ tutto diletto e mio diporto.
Eo partit’ho teco ogne mia cosa:
senza ’l mi’ cor cre’ tu ch’i’ gía nel porto?
Quel che teco ho partito, è la mia vita:
ché dato ho te di mio aver l’essenza
e me tenuto tuo aggio in parere:
unde tanto per me cosa è gradita,
quanto gradisce a te e in te m’agenza,
ch’io altro non ho piú che ’l tuo volere.
XXI
Amore ha preso tutta la sua anima ed è porto d’ogni sua virtú.
Amor s’ha il mio voler miso di sovra;
s’ovra — non falla, giammai non diviso
che sua virtù da me sia punto sovra,
s’ovra — sí forte lo parer diviso.
E l’alma ha vinta ognor, se poso o s’ovro,
s’ovro, — è da me non mai punto e’ diviso,
tutto non com’elli è tanto sovro,
s’ovro, — da me astenne saetta di viso.
E quello amore in me, che tanto porto,
porto — è d’onne virtù, non sol di parte
parte — , da cui non mai lei tanto regna,
in che pensando benenanza porto;
porto — sentir di lei m’è d’onne parte,
parte — di ben di sé vero in cui regna.