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176 | iii - i rimatori pisani |
XVII
Esorta altri a mostrare, eh' è tempo, il proprio valore,
per togliersi dal basso stato, ov'è caduto.
Preg’a chi dorme ch’oramai si svegli,
e nel su’ core — ingenneri vigore,
e quanto può, pugnando, s’aparegli
gir’avanzando, — conquistando onore.
5Tutto d’esser non sian gli omin paregli,
ma quei che men si tragga ’nver’valore,
non si neghisca ’n essenzia, ove ’nvegli,
che sia divisa da vero labore,
perché col tempo ovrar, dico, è savere:
10donque chi sente sé ’n tempo, sti’ accorto
in solicito stato avere altèro.
E quei che ciò non fa, degn’è d’avere
su’ stato in valle, di ciascun ben corto,
e chi ciò segue, signoria e ’mpero.
15Ciascun om’general che dico intenda,
la cui dimorazion nel vallo è posta,
intendimento d’alto montar prenda,
no stia tuttor la sua valenza ascosta.