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iii - panuccio del bagno 171

per creder parto nome,
60cui sovra scritto ho nome.
Lo meo palese dire
ho, per non voler dire,
in parte scura messo,
e che a non dir sia me’ so
65a ciascun lo meo corso,
che no’ lo intenda Corso.

XII

Anche qui parla chiuso, per dare sfogo al dolore che lo affanna.

Poi che mia voglia varca
sofferenza, convene
tutto die sento ch’apra;
perché nel meo cor varca
5sua forza e si convene,
ma ’n parvo dir n’ho capra,
perché non con voglia empia,
ma pur chiara e che m’empia
quella sperando u’ servo,
10il meo dir cui reservo,
se di fallo avesse ombra,
perché ’l meo cor no’ ombra,
Cui amoroso isguardo,
de l’alma porto forma:
15come sol valca vetro,
come figura isguardo,
entrò ’n me en so’ forma,
cui segui mai non vetro;
si forte ha miso destra
20me che ’n guisa ogni destra
lei servir chero e larga
nell’affannarmi larga.