son Stato doloroso e ’n grave pena,
che partire no men pò
isperanza di tal gioia passata; 35che chi ha gioí’ portata,
partendo d’ella, pena a morte mena.
Però che ’l male avante benenanza
non grev’è a simiglianza,
quasi nente ver’bene aver sentito: 40che poi il ben è fallito,
appresso pena dà confusione
e maggiormente grav’è per ragione.
La dolorosa pena,
ove sono distretto interamente. 45la qual mi dà sovente
morte passionai, tuttor vivendo,
e ch’un’or’non m’allena,
da quella ch’i’ amo in me ognor discende,
che ciascun ’ora accende 50gravoso in me languir, la.sso, dolendo;
che crudeltà mi mostra in sua sembianza
e con fer’orgoglianza,
servendo lei, disdegna il meo servire,
unde ’n fero languire 55più ch’alcun altro sono e doloroso,
sostenendo tormento ogni gravoso.
Fera ragion m’apporta
di si grave tormento tal cagione,
poi senza offensione 60tal’ho comis’alcuna ’n lei doglienza,
ma sempr’è stat’accorta
e presa di voler l’anima mia
servir, poi ’n signoria
di lei fui servo intero a sua potenza; 65und’è che la mia vita quaSi è morte:
in tanta pena forte
mi dà tormento e ’l meo servire isdegna