in opera di lei manchi ’n alcuna;
ma in lei tuttor s’aduna,
che non guardando di suo ben volere
il mio pogo podere, 55mi derea gioia e mia poga possanza
con tutto ognor valore in lei amanza.
Quasi comò chiarezza in parte scura
di foco chiaror rende,
si m’ha chiarito ’l suo piagente viso; 60che prima vista avesse mia dimora
lei, che chiarezze stende,
era ’n tenebre quasi in lor compriso;
ma poi ch’io lei amando, ’maginai
la sua forma ’n figura, 65onni valore, s’i* ho, da lei mi venne,
né mai cura non tenne
che sol di lei servir meo cor di cosa;
sperando, in ciò posa,
fermo, solo di lei ogni mercede, 70e se pen’or sostene, gioi’ aver crede.
Sofferenza vertù, und’eo rallegro,
in pene sembra, poi tal modo ho priso;
che non già guaire priso
quale soffrenz’ha in ben, che non già grande 75virtù di lui si spande,
com’om’soffrenz’ha in pene e ’n gran doglianza:
und’ho soffrir voglienza,
isforzandom’ognor, in ciò non pigro.