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iii - panuccio del bagno | 145 |
lontana e di saver pregi’ e orranza,
senz’alcuna fallanza,
regnando in voi per sé ciascuno bene,
60a perfezion con voi tuttor con vene.
5Donna, po’ immaginai
la piagente di voi nel cor figora,
è stata mia dimora
in chiarezza lucente in parte ’v’era;
65che, prima ciò fusse, era
10in tenebra d’errore, in parte scora,
ove già alcun’ora
di ben non mi sovenne quasi mai,
ma poi ch’a voi fermai,
70servendo, pien di gio’ so’ stato intera,
om’ tornato di fera,
da voi si so’ allumato, poi v’amai.
II
È contento di soffrire gravi pene per lei.
Di SI alta valenz’a signoria,
uv’i’ son ’maginando,
m’ha dato Amor, tuttor servo, piacere,
che, sua considerando alta bailia,
5e che, pregio montando,
li avanza ognor servire, und’ho volere,
e costringo ’l meo cor di softerenza
ne la gravosa pena,
la qual di su" altezza, avendo fede,
10I intera mi procede,
che già non manca a di si gran valenza
signoria provedenza
di proveder ciascun leal servente,
unde m’allegro in pene sofferente.