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i - meo abbracciavacca


     Dett’ho parte, com’so, del meo parere,
credo fòr la ’ntendanza
dei piú, c’han ditto ch’amor bene ha spento;
60né questionar di ciò m’è piú calere,
ché pesami dobblanza,
poi non sostene amor lo valimento
di quei che ’l contra, né sa suo vigore;
perciò istá in errore,
65biasmando a torto, non ponendo cura,
né chi rincontra lui non l’ha dispetto.
Nonde voi’ piú rancura:
vaglia nel saggio e nell’altro si pèra,
ché io nel mio cospetto
70tegno che solo ben sia d’amor cèra.
     Amor, tuo difensore
so’ stato: so non è poco ardimento
ver’ lo forte lamento,
ch’è quasi fermo per la molta usanza.
75Mostr’ormai tua possanza,
facendo tuo guerrer conoscidore.


II

Nella donna, piú che la beltá, è da stimare la saggezza.


     Madonna, vostr’altèra canoscenza,
e l’onorato bene,
che ’n voi convene — tutto in piacimento,
mise in voi servir sí la mia ’ntenza,
5che cura mai non tene,
né pur sovene — d’altro pensamento;
e lo talento — di ciò m’è lumera.
Cusí piacer mi trasse in voi compíta,
d’ogni valor gradita,
10di beltade, e di gioia miradore,
dove tutt’ore — prendeno mainera