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LATRINE.

Le latrine sono distribuite a gruppi in varii punti intermedi dei diversi corpi di fabbrica, le chiusure idrauliche a sifone, i tubi `verticali sfiatatori che mettono fino al tetto, la posizione assegnata alle canne che sono tutte interne ai corpi di fabbrica e quindi protette contro il gelo e contro i salti repentini di temperatura, tutto contribuisce a garantire le buone condizioni igieniche, la comodità per chi deve servirsene e la economia della costruzione delle latrine stesse, per le quali utilmente si potrà applicare il sistema delle fosse mobili, anche in relazione con apparecchi divisori se sarà del caso. ALIMENTAZIONE D’ACQUA.

Circa l’alimentazione delle acque per i diversi usi dello stabilimento, la località permette di fare assegnamento sicuro sopra una buona acqua potabile che può ricavarsi con un pozzo a galleria nello strato ghiaioso filtrante che si trova nel sottosuolo a poca profondità; e ciò sempre quando il raccogliere, sollevare con apposita macchina e distribuire quest’acqua di pozzo sia per riuscire più igienico ed economico di una derivazione

speciale dalla

condottura generale dell’acqua potabile già esistente per la città di

Torino.

SISTEMAZIONE FINALE DEL SUOLO.

Tutto il terreno proveniente dallo scavo generale e dagli scavi di fondazione verrà, come si è detto deposto e stratificato regolarmente, in base a profili determinati, sopra i cortili e sopra tutto il rimanente spazio libero, in guisa che mentre con ciò viene a rialzarsi alquanto il livello medio dello stabile sopra il suolo circostante, si evitano le conseguenze di un trasporto dispendioso di terreno. La superficie del suolo così sistemato dopo ricavati i passaggi, i viali alberati e gli spazi liberi di cortile, verrà coperta con un tappeto erboso alla di cui irrigazione potrà servire lo stesso diritto di acqua che ora serve per uso agrario.

CARATTERE E DECORAZIONE DELL’EDIFICIO.

I profili delle grandi masse e suddivisioni della facciata, le pareti finestrate quasi a giorno, l’atrio che si apre con cinque grandi aperture, munite di ricche cancellate, gl’intercoloni

della zona centrale.

del corpo sporgente della facciata stessa, il frontispizio superiore che potrà essere arricchito da un gruppo a bassorilievo, la massa stessa della copertura dell’oratorio, l’interno dell’atrio, lo scalone, il portico ed i porticati che possono essere abbelliti da colonne in pietra, da lapidi, busti e statue dei benefattori, sono elementi di effetto estetico per se stessi; tuttavia, ove i mezzi finanziari non facciano difetto, offrono occasione a quella maggiore decorazione artistica alla quale si potrà sempre ricorrere se e nella misura che si avranno mezzi a ciò disponibili.

Torino, 10 gennaio 1883.

Ing. CRESCENTINO CASELLI.