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del sommo pontefice. Vi si scorgono tutti gli utensili del tempio, vasi, piatti, tondi, pale, cucchiai, brocche, padelle e sedili, finalmente tutti gli stromenti musicali, timballi, tamburi, arpe, cetre, flauti, le trombe del giubileo, cornamuse, cimbali, non che il sistro d’Iside egiziaca, che si osserva così di frequente nelle statue d’Iside al Vaticano. L’immaginazione degli Ebrei, come si vede, volle circondarsi quivi di tutti i ricordi del tempio di Gerusalemme.

Nella parete a settentrione si apre una finestra di forma circolare, la quale è ripartita in dodici campi distinti per varietà di colori, simboleggianti le dodici tribu d’Israello; ivi pure sono le imagini dell’Urim e Thumin, quello formato di pietre preziose quale suoleva portarlo sul petto il gran sacerdote. A ponente sta il coro, di forma semicircolare, con una tribuna in legno per il primo cantore e per i cantori. Stanno suque sta il candelabro a sette braccia, e gli altri arredi del tempio, tutti in argento, di bella forma, quasi destinati a servire di ornamento al pentateuco. Di fronte, nella parete a levante trovasi il tabernacolo, fatto a foggia di un piccolo tempietto, con due mensole sporgenti, destinate a reggere le tavole della legge, le quali si appoggiano a due colonnette di ordine corinzio. Il tutto è ricoperto da un velo, sul quale sono ricamate in oro sacre sentenze, fiori, e graziosi rabeschi, nello stile del tempio di Salomone. In cima al tutto campeggia il disegno del candelabro a sette braccia. Il Pentateuco, rotolo voluminoso in pergamena, sta rinchiuso nel tabernacolo. Lo si porta in giro processionalmente per la sala, e dal pulpito lo si volge alle quattro parti dei mondo, mentre gli Ebrei alzano tutti le braccia, e prorompono in grida festose. Questa si è in certo modo l’esibizione dell’ostia degl’Israeliti. È l’Iddio il più possente della terra, il quale oggidì tuttora signoreggia il mondo, il Dio che non è la parola ma la lettera; il Dio terribile, positivo, immobile, della schiavitù. Il Giudaismo è la più positiva fra tutte le religioni, e per questo motivo dura oggidì tuttora. A