Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 292 — |
pere a guerra, il poeta Simonide compì al lodevole ufficio di piacere. Pindaro dettò allora il suo canto olimpico di vittoria per Terone di Agrigento vincitore col carro, e Senocrate dichiarò in versi istmici, Akraga la città più bella fra quante avessero gli uomini edificato.
Il regno di Terone durò sedici anni. Allorquando venne a morte nel 472 il popolo gl’innalzò uno stupendo sepolcro, e gli decretò gli onori degli eroi. Ben dissimile da lui in Trasideo suo figliuolo; odiato dai cittadini, venne dapprima cacciato, quindi posto a morte in Megara. Gli Agrigentini avevano pertanto scosso il giogo della tirannide, e dato a tutta quanta la Sicilia il segno della liberazione. Mentre in tutte le città andava risorgendo il reggimento democratico, Empedocle stabilì in Agrigento un governo a forma mista, il quale concedeva diritti identici all’aristocrazia, ed al popolo.
Pare che i principii politici del grande filosofo avessero per base la uguaglianza di tutti quanti i cittadini; ma in quanto a sè stesso, secondo le notizie che se ne hanno, si riteneva per un Dio. Vestiva di porpora, e portava una corona d’oro sopra le chiome, che lunghe gli scendevano sulle spalle; e quando usciva solennemente, era seguito da una schiera di giovani, elegantemente vestiti. Gli antichi lo dipingono quasi una specie di eroe, in cui la natura aveva impressa la sua più sublime impronta. Empedocle è una delle figure più splendide, in cui siasi compiaciuto il genio dei Greci. Gli scrittori della sua vita lo dipingono quasi penetrato e convinto della sua natura pressocchè divina, e gli pongono in bocca versi che così suonavano. «Salute a voi amici, i quali abitate nella torreggiante città che sorge sul biondo fiume Akraga, e che vi esercitate in opere meravigliose! Io non sono più un mortale ma un Dio; mi aggiro onorato da tutti, perchè ciò mi si compete. Bello, coronato di bende e di splendidi fiori, vo peregrinando per le città le più famose. Gli uomini mi lodano, e mi seguono innumerevoli le donne, mosse dal desiderio dell’utile, domandando riconoscere la chiara si-