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alti berretti a punta, parimenti bianchi e neri. In tutta la contrada regna odore di zolfo, e si vedono qua e là zolfatare che fumano. Anticamente, di fronte a Siculiana, sorgeva Ancira. Trovasi dopo una serie di collinette, di formazione volcanica, le quali contengono tutte più o meno zolfo. Era intanto sopraggiunto la notte, e cavalcavamo con uno stupendo chiarore di luna in quella profonda solitudine, non udendo altro romore che il grido degli uccelli notturni, ed il muggito lamentevole del mare al quale ci venivamo avvicinando, finchè arrivammo a Molo di Girgenti, piccolo porto distante un tre miglia da Agrigento, ed era notte fitta, quando entrammo nella patria di Empedocle, nell’antica Akraga, ora meschina città di Girgenti. Alla luce dubbia delle stelle quella solitudine assumeva un aspetto classico e malinconico, ed allorquando, venuto il mattino, mi portai alle porte della città, vidi un paesaggio per grandezza e solennità di stile, di poco inferiore ai campi di Siracusa.

Eravamo nella antica Agrigento, e devo soddisfare al mio proposito di dare un’idea in breve di questa città antica e famosa, non chè de’ suoi monumenti. Giaceva quella in una pianura incassata che scende al mare, distante poco più di tre miglia; e che trovasi circondata da colline sassose, e di aspetto abbastanza imponente. Due fiumi corrono a levante ed a ponente di questa pianura l’Akraga il quale oggi ha nome S. Biagio e l’Hypsa, denominato oggi Drago. Circoscrivevano da due lati il perimetro della città riunendosi sotto le mura di questa a mezzogiorno, ed ivi l’Hypsa, perdeva il suo nome, scendendo le acque in mare con quella di Akraga. La pianta pertanto dell’antica Agrigento presentava un triangolo irregolare, fiancheggiato dai due fiumi, colla base in alto verso settentrione, appoggiata a due colline il Hamiko sulla quale trovasi oggidì Girgenti, e la Minerva. Sulla prima sorgeva il tempio di Giove Polieo; sulla seconda stavano quelli di Giove Atabirio, e di Minerva. Questa era la città propriamente detta, alla quale si appoggiavano