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Usciti dell’antica cappella salimmo al piano superiore del palazzo, dove vi sono belli e ricchi appartamenti i quali si riferiscono dessi pure alla storia della Sicilia, vedendovisi la sala del parlamento, quella del trono, quella di udienza. Scorgesi in quest’ultima uno tuttora dei due famosi arieti di bronzo che stavano ad ornamento di una fra le porte di Siracusa; l’altro perì miseramente in un incendio. La sala dei vice-re, conliene i ritratti di tutti questi, nel 1488 ai giorni nostri.

Ben più però che tutte queste sale moderne, trae a sè l’attenzione la stanza del re Ruggero, ricca di bellissimi mosaici. Vi si vedono rappresentate in stile antico assai, una lotta di Dentauri, una caccia, e varie figure d’uccelli. Non si comprende, per dir vero, il motivo per cui quella stanza portò il nome di re Ruggero; i mosaici sono fuor di dubbio lavoro dei secolo XII, dei resto tutti quegli appertamenti andarono soggetti a continue variazioni. Si cercano invano gli appartamenti di Federico II, o quanto meno una stanza la quale abbia serbato il suo nome. Qual nome però avrebbe potuto dar lustro al palazzo, quanto quello di Federico? Molti principi dei paesi i più lontani gli uni dagli altri, Saraceni, Normanni, Svevi, Spagnoli, Angioni, Borboni, abitarono questo palazzo nella prospera come nella avversa fortuna; le memorie però di tutti questi scompaiono, quando si pensa che quel grande imperatore passò la sua giovinezza in queste mura.


III.

Il Duomo di Monreale.

Parecchie cause contribuirono a far sorgere in Sicilia una stupenda architettura ecclesiastica, ed a darle un’impronta tutta particolare, e più di tutto lo spirito di un secolo, in cui il Cristianesimo, a contatto diretto coll’Islamismo, entrò con questo in una viva lotta, particolarmente