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meridionale una scuola di mosaicisti greci, i quali abbiano dato allo stile bizantino una espressione più viva. I mosaici siciliani porgono una dolcezza tutta particolare di tinte, e non presentano nè nel disegno, nè nell’espressione, quella durezza, quella magrezza, le quali sono caratteristiche della scuola bisantina; e del resto appartengono ad un’epoca posteriore. Mentre i Veneziani chiamarono mosaicisti da Costantinopoli per la decorazione della chiesa di S. Marco, i Normanni, allorquando costrussero le loro chiese in Sicilia, vi trovarono di già una scuola di quelli. E possibile risalire quella scuola ai tempi dei Greci, presso i quali l’arte dei mosaici fu in fiore durante il periodo bizantino, come ne fa prova il grandioso tempio di Jerone in Siracusa, nel quale si era rappresentato in mosaico, tutta quanta l’Iliade. E pare che la pratica di quest’arte non sia mai vonuta meno in Sicilia. Sul finire del secolo IV dell’era cristiana, i lavoranti in mosaico siciliani erano superiori a quelli di Roma, sapendosi che il Papa Simmaso scrisse ad un tale Antioco in Sicilia, per aver modelii per i mosaicisti romani. «L’eleganza del tuo ingegno, gli diceva, e la squisitezza delle tue invenzioni, meritano essere tenute in gran conto, imperocchè tu hai trovata una specie novella di lavorare, nell’arte tua, la quale non era dapprima conosciuta, e ci piacerebe valercene per ornare i nostri appartamenti quando tu volessi spedirci sopra una tavola, o sur una lastra di marmo un modello dei metodi nuovi da te immaginati.»
L’arte del mosaico non andò perduta in Sicilia, neppure durante la dominazione degli Arabi; prima si era mantenuta per le relazioni continue con Costantinopoli; dopo se ne valsero gli Arabi dessi pure, i quali usavano ornare le loro case, se non con figure, quanto meno con disegni capricciosi, con rabeschi. Ed è possibile che i lavori in mosaico del duomo di Salerno, di quello di Palermo, di quello di Monreale, siano opere di scuola indigena dell’italia meridionale. E si sa che il re Ruggero stesso, fece eseguire notevoli lavori in mosaico, nel suo palazzo.