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cielo, durante le notti sereni di questa amenissima regione, la quale fa pompa dal lido del mare ai piedi del monte, de’ suoi aranceti incantevoli con i loro frutti di colore d’oro!
Ho vedute poche viste, incantevoli quanto quella che si scorge dal tetto a foggia di terrazzo di questo castello, dei dintorni di Palermo, della sua spiaggia, de’ suoi monti. La è di una tale bellezza, che difficilmente si potrebbe imaginare, peggio poi descrivere con parole. Si abbraccia di colà d’un solo colpo d’occhio tutta la Conca d’oro, co’ suoi monti bruni, di forme maestose e severe, che si direbbero tagliati da scalpello greco; co’ suoi giardini ricchi d’aranci, popolati di ville; colla città turrita, e ricca di cupole; col mare splendidamente immerso nella luce, colla mole imponente e bizzarra, da una parte del monte Pellegrino, e dall’altra del Capo Zafferano che sporge in mare; co’ suoi monti al lontano orizzonte coronati di neve, i quali si perdono in un’atmosfera pura, serena, tranquilla. Terra, mare, aria, luce, tutto ricorda l’Oriente; e nel guardare dal tetto della Zisa al basso nei giardini, quasi si crederebbe vedere uscire fuori belle odalische al suono del mandolino, ed un emiro con lunga barba in caftano rosso e pantofole gialle, e quasi si proverebbe desiderio di vivere quivi secondo i precetti del Corano.
È probabile, che ai tempi particolarmente della dominazione spagnuola, il fanatismo religioso abbia cercato rovinare l’antica dimora dei Saraceni. Risulta per contro, che i principi normanni, colpiti della bellezza dei palazzi e dei giardini degli Arabi, presero ad imitarli nelle loro costruzioni. Ruggero per il primo si eresse ville su quello stile, Favara Mimnermo, ed altre, come lasciò scritto Ugo Falcando contemporaneo degli ultimi principi normanni. Particolarmente si presero ad imitare le belle fontane, e le vasche alla foggia orientale, e risulta particolarmente che parecchie ne furono costrutte da Federico II, amico dell’Oriente. La grande ricchezza d’acqua di Palermo, provveduta fin dai tempi i più antichi di moltiplici acquedotti