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arabeschi in parte rovinati, finestre ad arco, con piccole colonne.
Sulla piazza del mercato, presso alla chiesa sorge un antico edificio di architettura araba, con ornati di gusto fantastico, con colonne meravigliosamente lavorate agli angoli. Il tetto riposa sopra una graziosissima cornice. Questo edificio è designato col nome di teatro moresco, e non havvi dubbio, che era palazzo degli antichi signori di Ravvello, imperocchè questa città ora deserta e derelitta, fu un tempio colonia fiorente di Amalfi, e contava ben trenta sei mille abitanti. Ricche famiglie vi avevano introdotto il lusso a cui davano origine le loro relazioni coll’Oriente, ed il continuo commercio con i Saraceni stabiliti in Sicilia. Contavasi fra le più illustri gli Afflitti, i Rogadei, i Castaldi, e sovratutto i Ruffoli. Tutte queste famiglie si erano fabbricati palazzi di stile moresco, con vasche, con getti d’acqua di pretto gusto arabo, e sui disegni e sotto la direzione di artisti arabi. È noto che Ravello si mantenne in relazione continua con i Saraceni, che molti di essi vi avevano presa stanza, e che gli Arabi vi tennero presidio sino ai tempi di Manfredo. Avvenne per tal guisa, che questa piccola città fu una delle prime che abbia accolta nell’Italia meridionale l’architettura araba, e sia oggidì tuttora una delle poche, le quali ne conservino gli avanzi.
Trovai in Ravello maggiori avanzi di architettura moresca che in Palermo stesso, dove i castelli di Cuba e della Zisa, sono per la massima parte distrutti. Ora il palazzo Ruffoli in Ravello è una vera miniera di architettura moresca di que’ tempi, e di queste contrade. Desso trovasi in un giardino, ed appartiene da tre anni ad un inglese Sir Nevil Reed, il quale lo ha fatto per il primo sgombrare dalle macerie. Desso è un piccolo Alhambra, uno stupendo edificio a tre piani, il quale conta più di trecento stanze, sostenute tutte da colonne moresche. Le sale sono ornate di rabeschi nel pretto stile arabo siculo, e devono un tempo essere state magnifiche. Sussistono tuttora nei giardini una rotonda di stile moresco, alcuni avanzi di mura, fra’ quali