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loro cari in quell’asilo, d’imagini e di simboli, i quali si riferiscono alla fede. Nelle catacombe di Napoli rivestono però queste tuttora un carattere pagano, e si riconosce sulle pareti di queste sepolture cristiane, il carattere gaio degli affreschi di Pompei, ed i simboli stessi sono tuttora in qualche punto pagani, come quelli della vendemmia e del torchio, tolti dal culto di Bacco. Vi si scorgono tralci di viti, grappoli d’uva, dei quali si pascono geni ed uccelli. Il Cristo vi è rappresentato sotto le spoglie di Orfeo. Poco a poco però i simboli cristiani vanno acquistando il predominio; si vedono Cristo, il buon pastore, che pasce le pecore e porta un agnello sulle spalle; il cervo, il pesce, il pavone, la colomba; la croce, gli angioli. Produce una profonda impressione il vedere queste antiche pitture murali cristiane, annerite dal fumo delle fiaccole, ed osservare qui i principi dell’arte cristiana tenere dietro allo stile pompeiano, ed assumere poco a poco il carattere bizantino, succedendo i simboli cristiani alla mitologia pagana, mentre la religione novella confinata in queste regioni sotterranee si preparava ad uscire alla luce del giorno ed a popolare le chiese de’ suoi simboli.

Scorgonsi ivi propriamente le origini del culto cristiano, e non havvi da far le meraviglie, se nato queste nelle catacombe ha serbato, uscendo all’aria libera, un carattere severo, quale si rivela nelle rappresentazioni della morte, nella maestà terribile dei santi bizantini, de’ suoi Cristi, i quali paiono usciti di sotto terra per giudicare i morti. Si può domandare se il modo cristiano di considerare la morte, l’abnegazione ascetica, l’idea del martirio, del disprezzo della vita, del dolore; se finalmente l’intolleranza, il fanatismo, si sarebbero radicati casi profondamente nella religione cristiana, quando questa si fosse sviluppata liberamente sulla terra, alla luce del sole, in presenza delle bellezze della natura, a vece di essere costretta a cercar ricovero in quelle regioni sotterranee, alla luce delle fiaccole, costretta ad abitare di continuo presso le tombe dei martiri, col timore di nuove persecuzioni?