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Tutt’altro è l’aspetto di Napoli. La vivacità febbrile, l’agitazione continua e chiassosa di tutto questo immenso popolo, è per dir vero sorprendente. Si direbbe che la città sia in continua rivoluzione; tutti si muovono, tutti si agitano, gridano, schiamazzano. Il movimento è uguale sul porto, sulle spiaggie, sui mercati nella via Toledo, e quando si crederebbe trovare tranquillità a Capodimonte, al Vomero, a Posilippo, si incontrano sempre nuove persone, nuova agitazione, nuovo chiasso. Non si trova nè tempo, nè spazio per nulla. Non si può guardare nulla; dovunque à d’uopo stare continuamente in guardia, contro gli urti e gli spintoni. La viva luce stessa del mare, e delle riviere, vi mantiene in continua agitazione; dessa offendo la vista, eccita la fantasia; nel cuore della notte stessa non quiete il frastuono delle voci umane, delle carrozze.

Da Castel S. Elmo ero salito al monastero di S. Martino. L’edificio principesco dei Benedettini, il quale non ha l’uguale nè per magnificenza architettonica, nè per bellezza di posizione, domina Napoli dal Vomero, e di là si gode la vista inarrivabile dell’ampio golfo, delle sue isole, e dell’immensa città, la quale si stende da Posilippo, sino alle faide del Vesuvio. Ed anche a quella altezza sale il romore confuso della città; si direbbe che la popolazione al basso sia impegnata in una lotta, che stia facendo una rivoluzione. E se si cercasse perchè tutta quella gente gridi, che cosa offrano tutte quelle voci, si troverebbe non essere altre che godimento, piacere. Un frate benedettino il quale mi sta vicino, mi diceva che in tutto quel romore confuso, distingueva le voci di alcune donne le quali vendevano frutta. E che cosa non si offre qui in vendita ad alta voce? Tutto quello che sorge, che nasce in questo suolo benedetto tutto ciò che l’industria umana produce, ha quì il suo grido particolare; il pesce nell’acqua, il frutto sulla pianta, il Pulcinella sulla strada, perfino le statue in legno dei santi che si vedono schierate nelle botteghe. L’unica cosa che non si offra ad alta voce