Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/500


— 148 —

del Rodano ai piedi della città! Lo splendido sole di Provenza illumina le verdi isole del fiume, indora la collina di Villeneuve, ed invita il viaggiatore a passeggiare all’ombra dei pioppi e dei platani agitati dal vento, a prestar ascolto al muggito delle acque poderose, a contemplare le grandi barche di trasporto che guizzano colla rapidità della freccia sotto gli archi del ponte! La vista, dalla porta dellOuille di Avignone, dell’ampio Rodano colle sue due isole, e colle rive della Linguadoca è bello davvero; non valse però a cancellare dalla mia memoria quella, contemplata poco tempo prima, del gran fiume che volge le sue acque profonde sotto gli archi giganteschi del ponte della strada ferrata presso Dirschau, nè quelle altre acque che scorrono tranquille ai piedi dell’antico e bello Marienborgo. Il castello del medio evo, dei cavalieri dell’ordine teutonico, torreggia quivi in modo assai più pittorico che il palazzo dei Papi in Avignone, tuttochè non sia punto imponente per mole architettonica. Quelle regioni lontane della Prussia, con i loro fiumi larghi e malinconici, non mancano di belli paesaggi e di città pregevoli, fra le quali Danzica una delle più belle d’Europa settentrionale. Ma per ora non sono colà; mi trovo in Avignone, e non devo dimenticare che ho inviato il mio lettore, a scendere sulle sponde del Rodano.

Il fiume separa Villeneuve-les Avignon dalla città, e la Provenza della Linguadoca. Le due rive sono congiunte da ponti; di uno, di costruzione romana, non sussistono più che quattro grandi archi molto pittorici, e dove cessano sorge una piccola cappella, quasi sospesa sopra le acque. Narrasi che risiedesse in quella il santo uomo che aveva edificato il ponte stesso, e la leggenda relativa a quella costruzione si è l’unica d’indole mite e poetica, che io abbia trovata in Avignone.

Il piccolo Benedetto (Benezet) stava custodendo al pascolo le pecore della sua povera madre sui monti del Vivarais, quando tutto ad un tratto i monti e le valli si trovarono immersi nelle tenebre per un eclisse; era il 13