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rinvenuto in questa parte della Francia, dell’epoca dei Romani, ed anche dei Greci. Vi sono parecchie antiche iscrizioni greche, però del tempo dei Romani. Si deve pure far menzione di una bella collezione di piccoli bronzi e di un ricco medagliere di tutte le provincie, e di tutte le epoche della Francia. Trovasi allogata nello stesso palazzo la biblioteca civica, la quale conta più di sessanta mille volumi. Contiene parecchie buone opere sulla storia del mezzodì della Francia, ma sono scarsi i manoscritti, ed i documenti originali. Gli atti del Papato durante la sua stanza in Avignone, vennero gia da tempo, come è noto, trasportati negli archivi segreti del Vaticano. Stanno in una sala della biblioteca i ritratti degli uomini illustri appartenenti al dipartimento di Valchiusa, fra quali il duca di Mahon, il prode Crillon, Giovanni di Althens, il cardinale Maury, il pittore Mignard, il dottore Calvet, e vi si vedono pure i ritratti di Petrarca, e di Madonna Laura, i quali però datano da epoca posteriore.
Nel piano superiore havvi una galleria di quadri, abbastanza pregevole per una piccola città di provincia; sono pochi i buoni quadri antichi italiani, fiamminghi e tedeschi, ma molti i francesi, particolarmente di Mignard, del quale a buon diritto si vanta Avignone, e dei cinque Vernet la cui famiglia di pittori, era originaria di questa città. Del resto, vuolsi osservare che Avignone non ha prodotto nessun uomo d’importanza storica, e nessuno neppure vi nacque dei tanti, più o meno vantati, poeti della Provenza. Era d’uopo venisse un forastiero da Arezzo, per dare a queste contrade il prestigio poetico; ed Avignone gli offrì ad argomento de’ suoi versi armoniosi una bella donna, come Crotone o Taranto offerivano le lore ragazze per modelli a Zeusi. Ben più avventurata si fu Firenze, la quale può vantarsi ad un tempo di Dante, e di Beatrice.
Ed ora addio chiese, palazzi, musei, ed antichità meschine di Avignone! Come finiscono per stancare queste statue, questi monumenti, queste reliquie dei tempi andati! Come riposa il ricrearsi colla vista della bella valle