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fece ritorno al Papa. Innocenzo VI morì in Avignone il 12 settembre 1362.

Gli succedette col nome di Urbano V Gugliemo di Grimoard, nativo del castello di Grisac nel Gévandan, il quale regnò fino al 1370. Potè essere grato a suoi predecessori, i quali avevano provveduto a cingere Avignone di mura, imperocchè senza questa precauzione sarebbero caduti, desso e la città nelle mani di quelle bande armate, le quali in allora percorrevano l’Italia, ed il mezzodì della Francia, ponendovi ogni cosa a ferro ed a fuoco. Circondarono quelle la città, ed il Papa si vide costretto ad ottenere con danaro il loro allontanamento. Petrarca, oramai vecchio, rivolgeva ad Urbano le famose sue istanze, perchè abbandonasse la Francia, e facesse ritorno a Roma diventata tranquilla. Fin dal 1364 i Romani lo avevano richiamato per mezzo di un ambasciata, ed Urbano si portò difatti nel 1367 nella desolata città; se non che nel 1370, abbandonò di bel nuovo Roma e l’Italia, fattesi deserte, e non valsero a trattenerlo le supplicazioni di S. Brigida, la quale gli profetava la morte quando facesse ritorno ad Avignone; e volle il caso che la profezia si avverasse, essendo venuto a morte Innocenzo il 24 settembre, non appena ritornato in Francia. Egli aveva ultimato il palazzo pontificio, aggiungendovi la settima torre, denominata degli Angioli. Le altre sei avevano nome Trouillas, S. Giovanni, l’Estrapade, S. Lorenzo, la Campana, e la Gache.

Suo successore Gregorio XI, Ruggero di Reaufort, nipote di Clemente VI, che lo aveva rivestito della porpora cardinalizia, fu l’ultimo Papa il quale abbia avuta stanza in Avignone. Scosso dalle preghiere dei Romani, di Pietro d’Aragona, delle sante monache Brigida e Caterina da Siena, la qual ultima si portò persino a tal uopo in Avignone, abbandonò il 13 settembre 1376, per sempre, la Provenza, accompagnato da tutti i cardinali, ad eccezione di sei, i quali preferirono continuare ad abitare le loro amene ville sulle sponde del Rodano.