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Non havvi per avventura in tutta la Francia una provincia, la quale meriti in grado uguale di essere studiata attentamente. Se non chè la strada ferrata corre troppo rapida, e quella contrada curiosa, le sue roccie rossiccie sormontate da antichi castelli, le sue città cupe e malinconiche, le sponde ridenti del suo fiume, i suoi aranceti, i suoi vigneti, passano non meno rapidamente davanti al viaggiatore che i ricordi storici evocati dall’aspetto di quelle regioni, Bosone di Arles, Raimondo di Tolosa, Simone ed Amaury di Monfort, i conti di Beana e di Oranges, Innocenzo III, Carlo d’Angiò, Ludovico VIII, S. Domenico, i trovatori, i santi, gli eroi, i sette Papi di Avignone.

La Provenza del resto, ha tutt’altro che l’aspetto di un paradiso; in molti punti la si potrebbe paragonare ai deserti dell’Arabia. Suoi campi sono aridi, sassosi, arsi del sole, spesso di un aspetto selvaggio, bizzarro, malinconico cupamento severo. Allorquando vidi questa regione arida compresi come avesse potuto essere teatro di guerre fanatiche di religione; come quivi, su questa terra bruciata dal sole, dovesse crescere una razza di uomini apassionata, come quivi, del pari che nelle Calabrie, dovessero regnare le passioni le più svariate, ascetismo, entusiasmo, arditezza di concetli filosofici, amore di libertà.

Risuonano ancora quivi le imprecazioni delle terribili crociate contro gli Albigesi, gli Ugonotti, delle guerre delle Cevenne, delle conversioni tentate da Ludovico XIV per mezzo dei suoi dragoni? Quasi si direbbe, che le città deserte, le castella che sorgono in rovina in cima alle rupi, sembrino parlare tuttora di quelle epoche, come dei saturnali sanguignosi della ultima rivoluzione; e non fanno per certo lamentare la caduta della tirannia feudale. Se non chè non sono soltanto le castella rovinate, le quali portano questa impronta severa, e malinconica; la posseggono pure i villaggi, le città fabbricate con una roccia di colore giallo-rossiccio, che si direbbe infuocata, al mirarla fra le fronde magre dei gelsi, e degli olivi. Neanco