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rico dell’Italia meridionale. In principio del medio evo era diviso in tre gruppi; negli stati longobardi di Benevento, Salerno, e Capua, in quello bizantino delle Calabrie, e nelle repubbliche marittime di Napoli, Amalfi, Gaeta, e Sorrento. Tutte queste regioni vennero più tardi in possesso dei Normanni. Mentre tutti questi diversi elementi Longopardi, Greci, imperatori germanici, Papi, repubbliche, Saraceni, ereno fra di loro in continua lotta, la storia dell’Italia meridionale diventa un vero caos. L’inferno di Dante non può dare che una debole idea di tulti gl’intrighi, passioni, delitti, arti diaboliche, che si muovevano, si agitavano in tutti quegli stati, in quelle corti, che a lungo funestarono questa bella parle della penisola. Manca tuttora la storia di que’ tempi in queste regioni; dessa è un vero labirinto. Montecassino possiede tuttora molti elementi di essa nelle sue collezioni di diplomi, particolarmente in quelli di Gaeta. L’opera rinomata di Giannone, pregevolissima nelle parti che riguardano l’ordinamento civile, e quello della giustizia, non è sempre esatta nel resto, e non corrisponde più al grado attuale della scienza.

Arrivammo poscia al ponte sulla Melfa, la quale non ha mutato l’antico suo nome, e che trovasi tuttora, in ottobre, torrente pressocchè asciutto, nell’ampio suo letto sassoso. Vuolsi abbia segnato desso una volta i confini fra gli stati della Chiesa, o ducato di Roma, e quello longobardo di Benevento, ma la cosa è tutt’altro che sicura, ed è più probabile che, in allora come attualmente, il Liri dividesso i due stati. Stavano accampati in vicinanza al fiume, attorno ad una pila di fieno, soldati di cavalleria; le loro lancie con le banderuole rosse piantate in terra, bel soggetto per un pittore fiammingo.

Poco dopo varcato il ponte si apre l’estremo Lazio, la bella campagna di Pontecorvo e di Acquino, irradiata dal sole, ed attraversata dalla strada stupenda che porta a Capua. Sorge a sinistra la catena degli Appenini, e si scorgono la vetta del Cimerone, ed i Borghi di Castello, Rocca Secca, Palazzuolo, Piedimonte; più in là sorge il