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Provenzali di Carlo d’Angiò, non meno svelti ed arditi degli zuavi dell’epoca nostra. La caduta di Arce sgomentò tutte le città ghibelline del regno, e fu il preludio della sconfitta di Manfredo.

Questa antica rocca dei Volsci sorge sur una rupe alta, scoscesa, dove tuttora ne rimangono le vestigia, attorniate da mura ciclopiche, mentre la città moderna si stende sul pendio del monte. La disposizione di tutte le città è identica; in alto la rocca, al disotto la città. Nella rocca si rifugiavano al medio evo gli abitanti della città e delle campagne, quando erano minacciati dalle scorrerie degli Ungari e dei Saraceni. Non è possibile percorrere le sponde del Liri, ed in particolare la pianura ridente di Acquino senza ricordare il terrore che vi hanno sparso un tempo i Saraceni. Non meno di trent’anni funestarono questi la contrada vicina al Liri ed al Garigliano, fin presso Minturno, di dove sboccavano in quella dei Tusci e nella Sabina; saccheggiarono e distrussero i monasteri di Montecassino, di S. Vincenzo al Volturno, di Subiaco, e di Farfa, riducendo in cenere gli archivi e le biblioteche, perdita questa irreparabile. Furono scacciati in agosto del 916 mercè una lega italo bizantina, per opera dello energico Papa Giovanni X, e pertanto un Papa fu quello, il quale ebbe vanto di avere liberata l’Italia di quei barbari.

Al di sotto di Arce havvi una dogana, denominata le Murate, dove mi fu richesto il mio passaporto, ma dove per buona sorte non fu visitato il mio bagaglio. Avevo presa la precauzione coll’aiuto del mio auriga, giovane arpinate molto disinvolto, di nascondere accuratamente nella carrozza un libro, ed il manoscritto del mio giornale di viaggio, che cavammo in trionfo fuori dal loro nascondiglio, appena oltrepassata la dogana. Stavano dovunque truppe, le quali erano accampate, e si andavano esercitando su questo antico teatro di tante guerre, e portavano per tal guisa sempre più il mio pensiero a ricordare gli avvenimenti storici di queste stupende contrade, imperocchè qui appunto, comincia il territorio sto-