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i versi stupendi, ed i personaggi dell’Eneide; imperocchè quella era la sede della Troia romana, quello il teatro delle lotte di quegli eroi, e ci si presentava alla imaginazione la figura graziosa della eroina del popolo volsco, dell’amazzone Camilla, cacciatrice in quelle pianure, per quelle foreste.
- Hos super advenit Volsca de gente Camilla
- Agmen agens equitum, et florentes ære catervas
- Bellatrix.
La descrizione della morte di lei, e del fine tragico di Evandro figliuolo di Pallade, sono forse quanto abbia scritto di meglio Virgilio. È d’uopo leggere nei campi romani i versi melodiosi e sonori dell’Eneide, per apprezzarne tutta quanta la magica bellezza. Sono di una bellezza tranquilla, severa come la campagna di Roma. Quel poema immortale, è quanto ci rimanga che meglio riproduca il carattere di Roma antica, e fin che durerà il mondo varrà a dar vita a questi monti, a queste pianure, e queste foreste. Turno, Mesenzio, Lavina, Ascanio, ed il fido Acate, vivono qui tuttora, e quali descrizioni poi! Nulla havvi di più grandioso, di più solenne, di più epico, se non l’Ilade. Del resto che cosa potrebbesi trovare di più sublime che la campagna di Roma, e le spiaggie del suo mare?
Si prova un vero piacere a viaggiare a traverso la culla primitiva della grandezza romana richiamando alla memoria i versi virgiliani intorno a Troia, ed intorno all’Ellade. Si vive per così dire in una atmosfera Ellenica e ciò tanto più, quanto più uno si avvicina a Cori, imperocchè questa città è antichissima, risalendo ai tempi favolosi, ai tempi pelasgici. Roma è detta la città eterna, ma non a motivo della sua antichità, imperocchè le città della campagna romana sono di gran lunga più antiche, e Cori fra le altre, la quale giusta i computi di tutti gli archeologi antichi e moderni, venne fondata mille quattro cento settant’anni prima della nascita di Cristo, è una delle città più antiche del mondo, ed anteriore di sette secoli a Roma.