Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 57 — |
lo sono generalmente nei paesi di montagna. Vi trovai buone pesche di colore gialliccio, e vino chiaro, abbastanza buono, sebbene di natura acidula. Ne faceva menzione già Marziale in questi versi.
- Potabis liguidum Signina morantia ventrem
- Ne minium sistas, sit libi parca sitis
- Quos Cara, quos spumans inimico Signia musto.
Era mia intenzione trovarmi a cavallo di buon mattino, per salire sulla vetta dei monti, ed arrivare all’antica Norba traversando le foreste secolari di Volsci, ma il cielo era tutto coperto; non tardò a farsi sentire il tuono nei monti, ed a piovere dirotto. Stavo quasi per rinunciare alla gita, allorquando Giove pluvio calmato forse dalle libazioni fattegli di vino Signino opere parve volere sorridere. Mi affrettai a montaro a cavallo, e preceduto dalla mia guida mi posi per istrada, mentre un venticello sorto in buon punto, andava spazzando rapidamente il cielo dalle nubi che era un gusto vedere qua e là, quasi le vele di barchette in mare.
La foresta comincia appena oltreppassato il convento dei Cappuccini, ed una foresta in Italia è cosa tanto rara, che non è il dire quanto mi tornasse gradita nella mia qualità di tedesco, a cui ricordava la patria lontana. Non trovai però qui le piante delle nostre selve, ma stupendi abeti, quecie, olmi, e qua e là alcuni pini i quali sospiravano in tuono malinconico, allorquando il vento passava a traverso le loro frondi.
La strada era tuttora inzuppata d’acqua, ma noi eravamo a cavallo, e non eravamo costretti a guazzarvi per entro, come quelle povere giovanette e ragazzi che si trascinavano a piedi scalzi nel bosco, per cercarvi e raccogliere i funghi, che la pioggia potesse avere fatto spuntare durante la notte regnava un silenzio profondo in quella solitudine, interrotto soltanto qua e là dai colpi d’ascia di uno spaccalegna, e non incontrammo altra persona che un merciaiuolo, il quale si recava a Cori, cam-