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salire è per sè monotoma, ma a misura che più in alto si sale, tanto più stupenda appare questa pianura classica del Lazio, di aspetto così severo e bello, con tutte le sue colline e castelli, circoscritta all’orizzonte dalle vette azzurre dell’Apennino e più in là, verso il confine napoletano, delle cime di altri monti, i quali si perdono nei vapori.

Ho percorse tutte le più belle ragioni d’Italia, ho visitato le rinomate pianure di Agrigento, e di Siracusa, ma devo pure confessare che ad onta delle loro ricchezze di tinte tutte orientali, l’aspetto della campagna di Roma e del Lazio mi produce sempre una profonda impressione. Questa regione, che io conosco quanto è più della mia terra natia, che ho dovuto studiare così a fondo per la mia storia della città di Roma nel medio evo, mi compare sempre nuova e grandiosa; quando ne parto provo sempre vivo desiderio di rivederla, in guisa che da Montemario guardando nella valle che fra Palestrina e Colonna porta in quella campagna latina, mi nasce sempre la tentazione di portarmi ancora una volta colà. È possibile che i ricordi della storia contribuiscano per molto a dar vita a quel paesaggio, ma anche senza di quelli non potrebbe a meno di cattivare per il carattere nobile e grandioso che vi ha impressa la natura. Vi sono contrade le quali hanno un carattere tutto mitologico; tali sono la foresta di Castel Fusano presso Ostia, con i suoi pini ginganteschi che giungono fino alla spiaggia del mare; tale l’ampia imboccatura del Tevere, che la fantasia si sente portata a popolare colle finzioni della favola. Altre regioni presentano un carattere lirico, altre epico, omerico, come Astura ed il capo di Circe. Nessuna regione però è di stile grandioso, storico, solennemente tragico, al pari della campagna di Roma. Dessa appare quale teatro più nobile della storia, quale scena dell’universo. Nessuna descrizione, nessun pennello di grandi artisti, per quanto vi siano adoperati attorno distintissimi, può dare un’idea della bellezza grandiosa della campagna latina, a chi non l’ha veduta, provata, sentita. Nulla havvi in esso di romantico, nulla di fantastico; tutto