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agevolezze. Mi avvenne udire più d’una volta nelle città delle Romagne i prigionieri cantare liete canzoni o ritornelli, a cui rispondevano le persone della strada, o fare con queste di dietro alle loro inferriate lunghi colloqui a segni, assolutamente inintelligibili ai forastieri. Di più si permette ai prigionieri, spesso condannati a quella vita oziosa per lievi trascorsi, di mendicare sulla pubblica strada per mezzo di lunghe canne le quali tengono appesa una piccola borsa ad una funicella. Si vedono spesso due, tre, quattro di tali canne sporgere dalle inferriate delle prigioni, ed i prigionieri fanno la figura dei pescatori alla canna, i quali stanno aspettando con tranquillità filosofica che il pesce morda all’amo. I borsellini si dondolano nell’aria, ed allorquando passa taluno davanti alla prigione, la canna si abassa, ed il borsellino compare davanti al naso del passeggiero, mentre il carcerato domanda un baiocco per amore della Madonna. Si contenta pure di un sigaro, ma preferisce però i baiocchi, che non frappone indugio a convertire in vino. Non potevo mai vedere questo modo strano di domandare l’elemosina senza aver voglia di ridere e mi ricordavo la favola di Belisario mendico alla finestra della sua prigione, la quale se non altro prova esser quella tolleranza molto antica, ed in uso già probabilmente la mendicità dal carcere presso i Romani.

Partii di Alatri per recarmi a visitare la famosa grotta di Collepardo, di cui avevo udito narrare meraviglie. Vi si arriva per una stradicciuola di montagna, imperocchè alla distanza di poche miglia della città cangia la natura della campagna; cessa ogni coltura, e camminando a traverso roccie calcari di colore roseo, si arriva nella solitudine profonda dei monti. Un carbonaio del piccolo villaggio di Collepardo, il quale faceva ritorno a casa dopo aver venduto il suo carico in città, e che incontrai casualmente per istrada, fu il mio compagno e la mia guida per quei monti, ed ascoltavo con interessamento quanto mi narrava quel buon uomo, della vita povera e stentata del suo paesello natio, sebbene durassi molta fatica a capire il rozzo