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Trevirensis. Anno Dei 1629. I monaci permettono però, di prenderne visione. Dessa è più completa della cronaca, parimenti inedita di Guglielmo Capisucchi di Narni, del 1573, ma non è però lavoro gran che pregevole, e non guari altro che una semplice compilazione, senza corredo di documenti. La storia della badia giace pertanto tuttora sepolta in quell’archivio. La scrisse per dir vero di recente il canonico Janucelli, ma anche la sua opera ha poco pregio scientifico. Mi sorprese del resto venire in cognizione a Subiaco di un manoscritto del 1833, il quale contiene una storia discreta, e recente dell’abbazia. Ne fu autore un Livio Mariani, cittadino di Subiaco, il quale morì da poco, fuoruscito in Grecia. Desso trasse partito di tutte le cronache, di vari documenti, e della sua opera di quattrocento novantadue pagine, dettata in senso liberale, non esiste che una sola copia. Tolsi da quella la maggior parte delle notizie riferite in queste pagine.

La biblioteca non è abbondante, ma preziosa assai per le antiche edizioni degli stampatori tedeschi, dei quali ho fatta di già parola. Mi furono comunicati quei rispettabili in foglio, stampati con somma nitidezza, da un connazionale, giovane frate Benedettino. In fine al Lattanzio si legge: Lactantii Firmiani, de divinis institutionibus adversus gentes, libri septem, nec non eiusdem ad Donatum de ira Dei liber unus; una cum libro de opificio hois ad Demetrianum finiunt sub anno Dni MCCCCLXV pontificatus Pauli papæ. Anno ejus secundo. Indictione XIII die vero antepenultima mensis octobris. In venerabili monasterio Sublacensi. Deo gratias. Con queste parole l’eccellente tipografo prendeva congedo dal lettore, tacendo per modestia il proprio nome. Mi ricordò la bella sentenza colla quale i copisti greci e latini del medio evo, ponevano fine alle loro fatiche nei loro manoscritti.

Il monastero di S. Scolastica, conta tuttora oggidì circa settanta monaci, fra quali parecchi tedeschi. L’attuale abate Don Pietro Casaretto, vi ha introdotta una riforma severa, e mi si disse che i monaci vi vivano piuttosto magra-