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Sono propriamente due i monasteri dei Benedettini in Subiaco, i quali dipendono dallo stesso abate, e formano un’unica corporazione. Il primo porta il titolo di S. Scolastica, il secondo è dedicato più propriamente a S. Benedetto, ed ha nome pure il sacro speco. Sorgono fuori della città, più in alto a sponda destra dell’Anio, e nella solitudine dei monti. Il monastero di S. Scolastica, che si trova per il primo è il più antico ed il principale; presenta una mole bizzarra e pittorica, costrutta in roccia calcare, di color giallo bruno della località. Il misto di stile romano e gotico nelle finestre, nelle nicchie, rivela costruzioni di varie epoche; nel complesso però, sussistono tuttora alcuni avanzi dei tempi più remoti, particolarmente nelle corti; imperocchè il monastero fu rinnovato parecchie volte, e la sua chiesa per esempio è moderna, non risalendo che al secolo scorso, a cui appartiene parimenti la facciata del convento, mentre la seconda corte interna, attorniata da portici ad arco tondo, risale al secolo XVII. Il complesso porge aspetto deserto, abbandonato, e si scorge che la rovina si avanza a gran passi. Alcune pitture sui muri, in cattivo stato e di poco pregio artistico, ricordano la storia dell’abbazia; vi sono i ritratti in grandezza naturale di Papi e di principi, i quali visitarono il monastero, e fra questi ultimi dell’imperatore Ottone III e della imperatrice Agnese. Sono pure ricordati da iscrizioni, tutti i luoghi posseduti un tempo dalla abbazia.

Da queste si va in un altro piccolo cortile, che precede immediatamente la chiesa. Sono notevoli in questo, alcuni avanzi di architettura gotica, particolarmente un grande arco acuto in pietra, ornato di figurine e di rabeschi. Trovasi in quella corte la memoria più antica che possegga il convento, cioè incastrato in un pilastro un basso rilievo in marmo dell’anno 981, periodo degli Ottoni di Germania, e della più profonda barbarie di Roma, il quale merita fissare l’attenzione, relativamente alla storia del Papato come a quella della scienza, e dell’arte. Il basso rilievo rivela al primo aspetto tutta la barbarie della scul-