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che loro non si potrà mai denegare, di avere gettato alcuni semi di civiltà, di avere mantenuta in vita la scienza classica degli antichi, copiando, ricercando, commentando al lume della notturna lampada, nelle loro mute celle; e finalmente di averci lasciato nelle cronache dei loro tempi tempestosi, nei documenti da essi raccolti, tesori preziosi, per lo studio e per la cognizione del medio evo. È fuori di dubbio che quegli uomini, i quali vivevano appartati da tutto il mondo, furono i padri delle scienze storiche; strano contrasto, il quale però cesserà di comparire tale, quando si voglia riflettere, che a que’ tempi, i conventi ed i monasteri, stavano in relazione continua con il mondo politico.

È mia intenzione delineare in queste pagine a larghi tratti, la storia di una di quelle meravigliose abbazie. Per importanza storica e scientifica. Montecassino superò di gran lunga Subiaco. Se non che, fu quella la figliuola primogenita di quest’ultima, sulle vicine sponde del Liri; faro scientifico durante tutto il medio evo, ed oggidì tuttora benemerita per i tesori de’ suoi archivi, non che per gli studi e per la dottrina de’ suoi monaci. Tuttavia la storia di Subiaco è di somma importanza, per la cognizione delle condizioni del territorio romano durante il medio evo, non che istruttiva da un tempo, quale tipo del feudalismo clericale. Difatti, mentre questo monastero si andò formando poco a poco uno stato feudale, non tardò a figurare nella campagna di Roma, quale principato possente, di cui l’abate era il re, ed i monaci i baroni, ed al quale prestavano omaggio ed obbedienza castella, città, nobili e popolani.

La fondazione della badia, risale ai tempi in cui la stirpe generosa dei Goti sotto Teodorico dominava Roma e l’Italia, ponendo durante un mezzo secolo per via di leggi miti e sapienti, argine alla totale rovina della civiltà romana. L’impero romano era però di già scomparso. Mentre si andava sfasciando l’antico ordinamento del mondo, che altre forme non conosceva all’infuori di quelle