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l’apice della grandezza; però non si spezzò. Il nobile cuore per contro di Giuseppina aveva cessato di battere alla Malmaison, trenta giorni dopo la prima caduta di Napoleone. Venne pure Paolina Borghese sua sorella, stata quasi Elena novella, a piedi della quale deponevano le loro corone i re, ed ora quasi sepolta in quella solitudine dell’Elba!

Molte persone vennero, e partirono di nascosto. I sette punti di approdo dell’isola non furono mai cotanto frequentati. Nel corso di nove mesi, approdarono mille duecento legni; ottocento Italiani, seicento Inglesi, vennero per vedere il grand’uomo dell’Elba, e fra questi molti ufficiali che vestivano divise italiane, inglesi, francesi, e che venivano di Marsiglia, di Corsica, di Genova, di Livorno, di Napoli, di Civitavecchia, di Piombino. Napoleone li riceveva tutti; conversava con tutti, vivace e brioso, domandando a tutti informazioni intorno alle condizioni dei loro paesi sul continente.

Un giorno arrivò a Portoferraio una signora forastiera con un ragazzo. L’imperatore le fece accoglienza misteriosa. Dopo pochi giorni la signora ripartì per l’Italia col ragazzo, in segreto come era giunta. Tutti ne parlavano, non si sapeva chi fosse, ma la signora non aveva potuto sfuggire agli sguardi, alla curiosità degli sfaccendati, imperocchè è facile immaginarsi come Napoleone si dovesse trovare all’isola d’Elba nella condizione di un personaggio ragguardevole, capitato in una piccola città di provincia, il quale diventa il punto di mira di tutti gli sguardi, l’oggetto di tutti i discorsi. La donna era una contessa polacca; il ragazzo, figliolo di Napoleone, frutto di una passeggera distrazione nella severa Polonia. Ignoro che cosa sia avvenuto di poi di quel ragazzo, ma credo che in dicembre del 1852 siasi presentato quale inviato ufficiale di Francia alla regina Vittoria d’Inghilterra, dimostrando che, ad onta dell’Elba e di S. Elena, il mondo diventò di bel nuovo bonapartista, dacchè otto milioni di Francesi acclamarono con trasporto a loro imperatore Luigi Bonaparte, figliuolo e reliquia dell’ex re d’Olanda.