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attore. Esistono a Napoli bei busti, figure colossali di Tiberio; il migliore suo ritratto però, trovasi nel museo Vaticano a Roma. Osservai che quelli di Napoli lo rappresentano tutti inoltrato già negli anni; quello di Roma per contro tuttora giovane, probabilmente perchè la maggior parte dei busti degl’imperatori dissoterrati ad Ercolano ed a Pompei appartengono all’epoca del suo soggiorno in Capri. Nella galleria Chiaromonti del museo Vaticano, esiste la sua figura colossale scoperta a Veia; lo rappresenta giovane, divinizzato, ma però co’ suoi lineamenti reali. La sua testa è intelligente, ben formata, la bocca bella, e di una finezza indicibile; tutti i suoi lineamenti giovanili, hanno qualcosa di Dionisiaco, ed anche le forme del corpo sono piene, volottuose, in certa guisa femminili. Questo mostro morale, era al pari di Cesare Borgia, l’uomo più bello de’ suoi tempi; e fra tutti gl’imperatori romani, Augusto solo fu di bellezza più classica. Non è possibile dimenticare la figura di Tiberio, quando la si è vista una volta; ognuno aspettavasi trovare la figura orribile di una specie di demonio, ed invece si rimase sorpreso della bellezza de’ suoi lineamenti quasi femminili, che gli danno piuttosto l’aspetto di un Sardanapalo. Soltanto cogli anni la bocca acquista un’espressione di sarcasmo, d’ironia, e tutta la fisonomia di qualcosa di duro, di crudele, e ad un tempo di volgare. Tale lo si ravvisa nella testa colossale di Napoli, e nel suo busto in Campidoglio. Quando però si voglia avere una rappresentazione plastica di una scelleratezza veramente bestiale, fa duopo contemplare la testa diabolica di Caracalla, la quale è la rappresentazione la più perfetta di un carattere diabolico, a cui sia potuta giungere la scoltura.

Ritengo che quell’uomo scellerato, fu propriamente tale quale la storia lo ha descritto. Desso fu il solo monarca dopo Augusto, il quale abbia regnato tuttora colle forme republicane. Ebbe in retaggio un popolo diventato spregevole. Proclive alla scelleraggine, trovò un mondo pessimo, e vi si abbandonò interamente. Caligola vaneggiava di es-