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in questa uno di quei bassi rilievi, i quali rappresentano il mistico sacrificio di Mitra, e che sono cotanto numerosi nel museo Vaticano. Ne vidi due negli Studi a Napoli, uno dei quali venne scoperto appunto in questa grotta, l’altro nella grotta di Posilippo. Rappresentano Mitra in ginocchio davanti al toro, nell’atto di piantargli il coltello nel collo, mentre il toro stesso viene ferito da un serpente, da uno scorpione, e da un cane. Non è fuori di probabilità che questa grotta fosse dedicata a Mitra, siccome quella che pure era adatta al culto del sole, rìguardando la sua apertura ad oriente; e dalla sua profondità si poteva scorgere il sole nascente imporporare i lontani monti, ed illuminare il mare. La situazione romantica e selvaggia della grotta, le rovine del tempio antico, il culto mistico di Mitra, il profondo silenzio, la luce crepuscolare, lo stillare dell’acqua goccie a goccie, finalmente la vista stupenda del mare, della campagna, tutto contribuisce a produrre una profonda impressione, ed anche chi nulla sapesse nè del culto di Mitra, nè della vita di Tiberio, non potrebbe a meno di provare, che qui si trova in un luogo pieno di mistero.

In questa caverna misteriosa, fu fatta la rara scoperta di una tavola di marmo, colla iscrizione seguente in versi greci «O regione dello Stige, spirti propizi che qui avete la vostra stanza, accogliete me pure, infelice che morte repentina colse nel fiore degli anni e della innocenza. Me pure aspettavano i favori di Cesare, ma ora per me, per i miei genitori, non havvi più speranza. Non avevo raggiunta l’età nè di venti nè di quindici anni, non godrò più della splendida vista del sole. Ipato fu il mio nome. Fratello, io mi rivolgo ancora a te! Genitori, ve ne scongiuro, non piangete più a lungo me poveretto.»

A quale orribite fatto possono alludere le parole misteriose di questa iscrizione? Havvi in questo un romanzo di Capri. La storia del povero Ipato è ignorata, però la si può indovinare. In un’ora demoniaca, Tiberio sacrificò il giovanetto suo favorito al Sole qui, in questa caverna, da-