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Si possono passare quivi lunghe ore a godere la brezza marina, ed a contemplare gli effetti di luce sul mare: tutto è tranquillo, tutto risplende; scintillano le onde, gli scogli nel calore della giornata, e non si ode altro che il canto monotono delle cicale. Luce, aria, profumi, tutto è in armonia, l’animo si inebria di solitudine.

Tra la Marina piccola ed i Faraglioni, si apre una delle più vaste grotte dell’isola, ricca quanto ogni altra mai di tali caverne. Ha nome di grotta dell’arsenale. L’acqua non vi penetra, trovasi entro terra. Vi scorgono vestigia di costruzioni romane, e traccie di alcune stanze. Il nome basta a chiarire che fu un tempo un magazzeno della gente di mare, se pure non fu un ricovero per le galere di Tiberio, imperocchè la sua entrata è abbastanza grande per dar loro accesso, e sono tuttora visibili le impronte dello scalpello che devono averla allargata, e resa più regolare. Il punto della spiaggia dove si trova, porta il nome dell’Unghia marina, ed ivi pure, tanto al mare quanto in alto si scorgono vestigia di antichi muri. Anche al capo Tragara, presso il quale sorgono in mare i Faraglioni e lo scoglio detto il Monacone, si scorgono avanzi di antiche mura. Difatti ai tempi di Tiberio ivi stava un piccolo porto, e probabilmente vi si aveva accesso per una strada coperta dalla villa che sorgeva sul monte Tuoro, per trovare in ogni occorrenza le galere sempre pronte alla partenza, imperocchè anche in quel suo castello il tiranno viveva di continuo agitato per la paura, e si dava pensiero di avere sempre libera la via del mare.

Al capo Tragara si può scendere a terra dalla barca e salire sul monte Tuoro, dal quale si scopre bellissima vista, come da ogni eminenza dell’isola. Sorge colà sopra un antico muro un telegrafo aereo, ed è particolarità dell’isola di Capri che quasi ogni punto elevato trovasi occupato da un solitario, da un monaco o da un ufficiale telegrafico. Quello del monte Tuoro abita una piccola casa bianca. La sua stanza ha due piccole finestre, ed in ognuna trovasi fissato un telescòpio. L’ufficiale telegrafico, piccolo