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serietà in un libro. Gabriella ne aveva portati venti, e la bella Costanziella, poverina, non ne aveva recati che dieci! Il loro guadagno era da circa dieci carlini al giorno.

Nella loro ingenuità non avevano fatto contratto di sorta coll’impresario, e quando loro si domandava quanto avrebbero guadagnato in quel penoso lavoro, rispondevano: «Crediamo un carlino al giorno, o tanto pane di Castellamare per quel valore; sabbato sarà fatta la paga.»

In quel giorno l’isola presentava un bello spettacolo, ed i pittori non trascurarono di farne disegni. Quella roccia calcare di Ercolano essendo di un bel grigio, posata sul mucadore di colore rosso di quelle teste giovanili, sostenuta da un braccio o da entrambi, facevano bellissima vista, e la fila di quelle ragazze cariche dei loro sassi, mi ricordava la figura delle antiche canofore o le ragazze di Egitto, le quali recassero materiali per la costruzione delle piramidi. Non potevo saziarmi dal contemplarle, dall’ammirarle. Desse scherzavano, ridevano sotto il loro grave peso, allegre e graziose come sempre. Talvolta verso il mezzogiorno le vedevo sedute in circolo per terra, all’ombra di una pianta di carrubba, che stavano prendendo il loro pranzo, se pure si poteva dare tal nome ad alcune prugne mature per metà, ed a pane asciutto; e dopo tale refezione ciarlavano, scherzavano, e tornavano a riprendere saltellando, leggiere al pari di gazzelle, il loro faticoso lavoro.

Se dovessi rappresentare in un quadro la povertà tranquilla ed allegra, terrei a modello la figura della bella Costanziella. Dopo di avere sotto la sfera del sole portata una piramide di macigni, al monastero così pittoricamente collocato, siede dessa alla sera sulla porta della sua casetta e si ricrea colla musica, imperocchè dessa è distinta virtuosa di scacciapensieri. Mi ha fatto udire parecchi pezzi eseguiti con molta grazia, e con rara espressione; fantasie marine, cantate delle sirene, e della grotta azzurra; poesie senza parole; arie ammirabili che nessun mortale ha udito finora, o le quali non hanno nome. Suonava tutto