Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/202


- 202 -

considerarono quale isole delle Sirene, ed oggidì tuttora un punto della spiaggia ha nome la Sirena. Se non che, le isole delle sirene di Omero giacevano di fronte a Capri verso Amalfi ed il capo della Minerva; e quella denominata in oggi Capo di Campanella, è ritenuta per l’isola di Circe. Tutto il mare all’intorno pertanto è mitologico, ricorda l’Odissea, ed il canto delle sirene, le quali traevano a rovina i naviganti, allorquando dal golfo di Possidonia si accostavano a questi ripidi scogli, che sorgono nelle onde.

Ignoravasi di dove siano venuti i primi abitatori dell’isola. Probabilmente vi vennero primi della terra ferma gli Osci vicini. In generale però si ritiene vi abbiano approdato pure i Fenici, e loro si attribuisce la fondazione delle due città, imperocchè l’isola, parte piana, parte montuosa, dovette di necessità avere due centri di popolazione, e Strabone lasciò scritto «Capri ebbe anticamente due città, ora non ne possiede più che una.»

Più tardi vennero i Greci nel bel golfo di Napoli, nel cratere come lo nomano gli antichi geografi, e presero stanza lungo le coste, e nelle isole di questo. Si stabilirono a Capri i Telebori, gente di stirpe acarnica, secondo quanto asseriscono Tacito, e Virgilio stesso. Il primo greco, signore dell’isola, ebbe nome Telone.

In quel periodo, un otto secoli prima della nascita di Cristo, i Greci si stabilirono nei due golfi di Possidonia, e di Napoli, edificarono Cuma e Napoli, e s’impossessarono delle isole di quello stupendo mare. Diedero all’abitato in alto di Capri il nome che oggidì tuttora conserva di Ana-Capri, che è quanto dire Capri superiore. Facendo attenzione al linguaggio odierno dei Capresi, si riconoscono tuttora parole d’origine greca; sono di tipo greco le fisonomie distinte e nobili delle donne, di foggia greca parimenti l’acconciatura dei loro capelli, ed il modo con cui dispongono il mucadore, sorta di velo col quale sogliono ricoprire il capo. E sebbene più tardi i Romani abbiano pure posseduta l’isola, è tuttora, come a Napoli, in gran parte