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Intanto questo grasso lucido il quale ci ha sempre seguiti ed accompagnati, vuole oramai che si parla di lui; abbia però ancora alquanto di pazienza, che ci resta tuttora un altro spettacolo curioso a vedere. Vogliate venir meco, o lettori, sulla piazza di S. Giovanni in Laterano, e ricordare che siamo nello splendido mese di giugno. Colà, deve aver luogo una grande processione; vi saranno tutti gli ordini religiosi, numerose contraternite, parecchie belle ragazze con piccole corone d’argento in testa, ed abiti che non furono cuciti, ma messi assieme unicamente a forza di spille, quasi un mosaico; vi vedrete croci gigantesche oscillare per aria, non sostenute dagli uomini che le portano, ma che prendono il loro appoggio unicamente in una borsa di cuoio che hanno quelli sul petto, e che ciò nonostante le maneggiano con una destrezza da far invidia a qualunque giocolatore. Questa processione sterminata partiva dal Lazzaretto, per recarsi alla Basilica, passando in mezzo ad una schiera di mendicanti, fra quali sarannovi donne e ragazze ammalate, le quali riceveranno la benedizione. Avreste visto od udito mai lettori miei qualcosa di simile? Ragazze ammalate le quali ricevono visite non solo dai loro cari, ma dal popolo romano, da tutti i Quiriti? Le porte dello spedale sono aperte, dovunque sono fiori e fronde, a nessuno è vietato l’ingresso, entrano le persone a centinaia; entriamo noi pure. Qual vista! Dove siamo mai? Passiamo adagio, non ci è permesso fermarci presso i letti, nè volgere il discorso a quelle rosee ammalate, dobbiamo contentarci di contemplarle. Osservate, quanto è bella ed ariosa la sala, con qual gusto è decorata! Oggi si è la festa delle ammalate, e tutto qui spira salute, gioia, eleganza, ed ornamento, imperocchè in questa Roma, tutti vogliono fare la loro comparsa almeno una volta, tutti avere la loro festa, la gente ricca e felice, i mendicanti, e gli storpiati, i morti dessi pure. Osservate la doppia fila di letti, come sono puliti e bianchi, come sono ornati di tappeti rossi, gallonati in oro, di fiori disposti in forma artistica. Ogni letto