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ghe dei pizzicaroli, dei venditori di cacio, di salciccie, di prosciutti, e di altre specie di commestibili, assumono l’aspetto di tempietti, nei quali in certa guisa è venerata una preziosa salciccia quale divinità della specie, quasi mistica dea dei salsamentari. Nella stessa guisa che nelle cappelle mortuarie le pareti sono ricoperte ed ornate di teschi, di ossami, il pizzicarolo forma della sua bottega quasi una cappella di salciccie. Formano parete caci disposti in bella forma; altre sono composte di pezzi di lardo di carni bianche, il tutto ornate di ghirlande, di rabeschi in carta dorata, od argentata. La volta è formata di un mosaico di salciccie, di salami; altri sono sospesi per aria, tra i fiori, i rami d’alloro e di mirte, non meno graziosamente che le baccanti negli affreschi di Pompei, o le seducenti stagioni di Giulio Romano. Si possono considerare quali opere d’arte, fatte a forza di salciccie e di salami. Nella parte di mezzo, si apre una grotta misteriosa, ed ivi fra le salciccie ed i salami, è rappresentata la passione di Cristo, in un tempietto al quale si può girare attorno per contemplarne tutte le figure e figurine. In ogni angolo ardono lampade, scintillano candele, e l’imaginoso artefice salcicciaio, pieno di soddisfazione, di amor proprio pare che sclami dal suo banco, alla folla che ingombra la sua bottega, le parole solenni «Anch’io son pittore.» Popolo felice, allegro quanto un fanciullo, ma però popolo tuttora fanciullo! Possiede però tutta la storia universale, il Pulcinella, l’arte, il sole del mezzogiorno, fiori, frutta, vino in quantità inesauribile. Si osservi però come questo venditore di commestibili riduca ad una scena di fantocci la grande tragedia della umanità, come si contenga fra le sue salciccie, e vi compaia quasi trionfatore sopra la morte!

Questa città di Roma è pure un mondo di figure originali. Si può trovare in essa rappresentato in figure lo sviluppo di tutta quanta la storia del globo, partendo dai musei del Vaticano, del Campidoglio, scendendo alle chiese, alle fontane del Bernini, fino al teatro dei fantocci. Se tutte queste figure tornassero in vita, potrebbero cacciare