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Spirto, che è raggio de l’eterna Idea,
Libero sorge e l’infinito abbraccia,
E in luminosa traccia
Tutto muta e feconda e strugge e crea;
Senza principio e fine
Egli è tutto nel tutto e al tutto impera,
E’ prima, ei luce vera
Che la tarda materia informa e accende
Di senso e di pensiero,
E da l’esilio de la terra intendo
L’occhio irrequeto al sempiterno vero.
Ma tu, Natura, un giorno
Tu, superba, cadrai, pari a codesta
Scorza di fango che mi pesa intorno.
Più non verran gli aprili
Ad infiorarti la superba vesta,
Nè la chiomata cresta