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E con pietoso grido
Miglior campo procaccia e miglior nido.
Così, già presso al fine
Del mio fatal pellegrinaggio in terra,
In voi fermo un istante il fianco lasso,
Dolci colli materni,
Di cui l’imbalsamata aura più volte
Nel cor la fuggitiva alma contenne.
Ma vano or tornerà vostro sorriso
A questa vita stanca,
E allor che al soffio de l’estremo autunno
Cadran le foglie dal materno stelo,
E col manto di gelo
Si calerà da l’Etna il verno rio,
Cadrò, cadrò pur’io,
E calerà su me gelo di morte;
O verdi colli, addio!